In questo articolo metterò in luce alcuni dei motivi per cui scegliere questa lampada per la fotopolimerizzazione e quali applicazioni specifiche offre alla nostra professione.

La trans-illuminazione

L’approccio alla cura della carie è cambiato. Oggi l’igienista è un alleato importante dell’odontoiatra nella gestione delle lesioni cariose iniziali attraverso protocolli che ne prevedono l’intercettazione e il monitoraggio, evitando così il ricorso a tecniche invasive e all’asportazione di tessuto dentale. Le evidenze scientifiche hanno dimostrato che una carie occlusale di cod. 2 e cod.3 (ICDAS) e la carie interdentale di tipo E1 e E2 diventano lesioni cavitate solo nel 10-40 % delle volte e questa probabilità diminuisce quando si effettua una buona prevenzione (1).

Tra i nuovi paradigmi della prevenzione della carie, la filosofia CAMBRA, ad oggi con evidenze scientifiche (2), ci sollecita ad utilizzare la valutazione del rischio individuale del paziente e un approccio diagnostico basato sul sistema ICDAS dove la metodologia indica ed invita all’utilizzo di strumenti e tecnologie come le luci trans-illuminanti che permettono diagnosi poco invasive (3).

Visitare il sito www.consuelosanavia.it per maggiori informazioni sulle linee guida e gli indici sopracitati.

VALO & VALO Cordless (2)

Fig. 1

La lampada VALO (Fig. 1) è uno strumento altamente tecnologico utilizzato per la fotopolimerizzazione di resine e compositi. La grande versatilità delle lampade VALO è dovuta anche agli accessori funzionali come le lenti tra cui la TransLume (Fig. 2), che fornisce una luce a lunghezza d'onda più lunga per transilluminare i denti e favorire la visualizzazione di crepe, fratture, difetti, ecc.

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Fig. 2 

Perché usare la lente e non la lampada stessa?
Purtroppo, la luce blu emessa dalle lampade led, anche se di ultima generazione, può – come per le vecchie alogene – causare danni alla retina se osservata ad occhio nudo. Ecco perché per il loro utilizzo si consiglia l’uso di schermi ed occhiali adatti alla protezione degli occhi. L’aggiunta di questa lente crea una lunghezza d’onda non dannosa per le nostre preziosissime retine ed il puntale amplifica l’illuminazione delle aree interdentali (Fig 3).

Ma le radiografie?
Un vero supporto per l’intercettazione della carie interdentale è offerto dalla bite wing, che però non può determinare se la carie è o meno in progressione. La transilluminazione aiuta a ridurre l’esame radiografico tra un controllo e l’altro e, valutando la presenza o meno di carie sospetta, evita di effettuare rx quando la lesione non c’è. Avete presente quegli aloni interdentali sospetti che poi radiograficamente non corrispondono ad alcuna perdita di smalto? Ecco, in casi come questi le radiografie si possono tranquillamente evitare!

L’igienista dentale che durante l’esame dentale utilizza la lente TransLume potrà individuare le sospette lesioni cariose, le fratture e le opacità dello smalto ed indicare la necessità di fare una visita odontoiatrica più approfondita o discutere con lo specialista di riferimento i protocolli preventivi e di monitoraggio da attuare.

La fotopolimerizzazione
Ci sono contesti nei quali noi igienisti dentali ci troviamo ad usare la lampada fotopolimerizzante, ad esempio:

• Sigillatura dei solchi
• Utilizzo delle resine infiltranti su white spot intraprossimali
• Utilizzo delle resine infiltranti su white spot vestibolari
• Infiltrazione estetica delle opacità dello smalto
• Utilizzo della diga in resina per sbiancamento e/o infiltrazione

In tutti questi casi la lampada per la fotopolimerizzazione VALO ha un programma chiamato Extra Power (3200 mW/cm²) e la testina piatta del conduttore consente l'accesso perpendicolare ai materiali da polimerizzare con un'intensità luminosa maggiore e una perfetta collimazione della luce anche a grandi distanze.

Difficile rendere l’idea dell’importanza di questo strumento quando si tratta di sigillare i solchi nei piccoli pazienti. Basti pensare che, dopo avere posizionato la resina, è sufficiente contare (letteralmente) uno… due… tre… ed è fatto!

Stesso discorso quando bisogna applicare della diga liquida durante la preparazione allo sbiancamento dentale. In entrambi i casi consiglio di usare gli occhiali protettivi che possono essere posizionati comodamente sopra gli ingranditori (Fig. 3).

Fig.5

Fig. 3  |Utilizzo degli occhiali protettivi sopra gli ingranditori

Quindi, cari colleghi, cosa aggiungere? Se già avete una lampada VALO per la fotopolimerizzazione in studio, prendete il kit di lenti TransLume che, tramite la calamita integrata, si attaccheranno alla testina della lampada. Inizierete ad osservare i denti in un modo tutto nuovo.

Le lenti si possono sterilizzare solo nei liquidi a freddo, mentre per la lampada si possono usare delle guaine protettive.

Chi non avesse VALO in studio potrà sempre consigliarne l’acquisto all’odontoiatra. Questa lampada multifunzionale e di alta tecnologia riduce i tempi, migliora le tecniche di restauro e offre ai pazienti uno strumento nuovo per la prevenzione orale.

 

L'autrice

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La Dr.ssa Consuelo Sanavia è un’igienista dentale con 30 anni di esperienza in studio. Si occupa di formazione per colleghi e odontoiatri e dal 2020 ha fondato una academy digitale (Csana Academy). I suoi corsi sono mirati a una attività clinica moderna e in linea con le evidenze scientifiche EBM e le linee guida nazionali ed internazionali. Svolge attività privata in studio, in provincia di Asti. E' inoltre docente di Scienze e tecniche di igiene orale all’Università di Genova e in vari master universitari. Autrice di numerosi articoli scientifici e di testi didattici.


Bibliografia

1. Pitts NB, Rimmer PA. An in vivo comparison of radiographic and directly assessed clinical caries status of posterior approximal surfaces in primary and permanent teeth. Caries Res. 1992;26(2):146-152
2. JDB Featherstone , BW Chaffee The Evidence for Caries Management by Risk Assessment (CAMBRA®) 2018 febb;29(1):9-14.
3. N B Pitts , K R Ekstrand, International Caries Detection and Assessment System (ICDAS) and its International Caries Classification and Management System (ICCMS) - methods for staging of the caries process and enabling dentists to manage caries Community Dent Oral Epidemiol 2013 Feb;41(1):e41-52. doi: 10.1111/cdoe.12025.